22 Aug
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La Postura rivela quello che siamo, le nostre esperienze modellano (e deformano) il nostro corpo. Si parla spesso di ginnastica posturale/funzionale, ma poi siamo veramente in grado di integrare pienamente i tre aspetti (neurofisiologici, biomeccanici e psicosomatici) che caratterizzano il nostro saper stare in equilibrio corporeo e che potremmo definire ideale? In realtà ognuno di noi ha la sua soggettiva postura frutto di un insieme di esperienze, patologie, traumi, dolori, ipocinesie, tensioni, stress che si sono man mano strutturate anno dopo anno fino a farci assumere l'aspetto attuale e che differenzia un individuo dall'altro, quasi un biglietto da visita del nostro carattere. Ecco che il lavoro diventa arduo sia se si tratta di correggere atleti “normodotati”, piuttosto che con DIR (Disabilità intellettiva e Relazionale) o in età senile. Situazioni dove si inizia a lavorare con Physio Balance (in gergo “medusa”), oppure con Physio Board (tavoletta propriocettiva), quando in realtà bisognava invece lavorare maggiormente sugli aspetti psicosomatici (emotivi, affettivi e sociali) che disturbano l'equilibrio posturale. Altri casi in cui la genetica ha compromesso gli aspetti neurofisiologici e biomeccanici e che quasi inevitabilmente condurranno a momenti di ansia, depressione e blocco respiratorio diaframmatico. Si potrebbe avere la situazione in cui un malessere psico-sociale, di integrazione o disturbi provenienti dall'esterno vanno a compromettere gli altri due spetti di tipo neurofisiologico e biomeccanico. Ecco che in fase di programmazione di un'attività motoria dedicata all'equilibrio posturale diventa fondamentale comprendere in maniera inequivocabile quale sia l'aspetto predominate sugli altri due ed iniziare in questo modo il lungo cammino di riequilibrio o per lo meno di riuscire a non peggiorare una situazione degenerativa in evoluzione.

PARAFORMISMI SCOLASTICI.
Nel periodo scolastico ci si trova in fasi evolutive di crescita "Tugor" dove non si possono fare compromessi. Periodi delicati dove ogni azione deve risultare più mirata ed efficace possibile e dove nessun problema può essere ignorato, sottovalutato o sostituito. Molti adolescenti sono obbligati a trasportare carichi eccessivi all'interno di zaini, per molti anni, producendo inevitabilmente paraformismi e compromettendo il prosieguo dell'esistenza.
Chi ha responsabilità educativa in queste fasi non può permettersi di non considerare anche tutti gli aspetti psico-fisici in quanto potrebbero compromettere la crescita sana di un individuo che si dovrà fare adulto.
Si assiste a "didattiche" discutibili dove minori vengono sottoposti in metodiche ripetitive sempre uguali, forse perché di più facile attuazione per chi invece deve trovare soluzioni alternative, conducendo il soggetto a vizi posturali che non potranno più essere corretti. Per la crescita sana di qualsiasi individuo si ha bisogno necessariamente di un equilibrio psico-fisico. Lo squilibrio biomeccanico non è altro che un segnale di malessere che alla lunga comprometterà l'esistenza stessa.

Giammarino Canuzzi

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